17 febbraio, 2015

Carnevale, riuscirò a diventare Trilly?


Il Carnevale è quasi finito. Ancora pochi giorni utili per mettersi in maschera e andare alle feste. Erano anni che non pensavo a una festa in maschera. L'ultima volta che mi sono mascherata per Carnevale frequentavo il liceo. Con Cristina e Rosa ci eravamo presentate a scuola come Banda Bassotti e in un attimo di follia avevo pure dato una manganellata in testa al preside per scherzo. Quante risate!

Adesso ho deciso che quest'anno voglio travestirmi. Demenza senile o ricerca di leggerezza? Non mi pongo la questione. Di sicuro, c'è il desiderio di tornare un po' bambina. Il mio abito? Trilly. Perché voglio sentirmi magica e volare.

L'idea di Trilly mi piace. La parrucca bionda la possiedo grazie a un Halloween di due anni fa, le ali le ho prese in un negozio vicino al lavoro, ma il vestito è ancora tutto da cucire. Ho tagliato la stoffa verde e ho pure sbagliato le misure: mi sta enorme. Meno male che ho disegnato prima il carta-modello! Non ho ancora comprato la cerniera per l'abito e mi mancano gli strass. Insomma, sono molto indietro. "Dai, metti due punti con ago e filo, che ci vuole?" mi dice Chiara.

Sì, Chiara ha ragione. Non deve essere per forza un vestito cucito alla perfezione. Bastano anche due spilli, volendo. Il problema è un altro: non ce la faccio fisicamente a pensare alle feste di Carnevale. Finisco di lavorare sempre tardi e la sera mi ritrovo senza un briciolo di energie. Il mio corpo è una batteria scarica. Non è la giornata pesante in ufficio. E' il resto, il contorno, che non reggo e che mi prosciuga tutte le forze. Spero passi presto.

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