07 agosto, 2008

Come ti mollo

Andrea ha fretta di raccontarmi qualcosa
– Ho un argomento per il tuo blog – grida emozionato.
– Quale?

Sono davvero curiosa. Lui che mi propone un tema? Mai successo prima.

– Come lasciare una ragazza senza farla soffrire. Considera che frequento un’altra, ma ieri sera l'ho vista e ci sono cascato. Lei crede che stiamo insieme. Che faccio?
– E’ banale, non funziona – lo smonto subito.

Sarà anche un tema banale, ma mi ritrovo a pensarci e ripensarci. Non ci dormo la notte e alla fine mi decido. Ok, trattiamo il “ti mollo”.

Il modo per lasciare una donna che ti piace al punto da spogliarla a ogni incontro è quello di mentire. Una bugia semplice senza troppe giustificazioni. Detta bene, con sofferenza, emozione e magari una lacrima al profumo di cipolla.

Immagino la scena al ristorante, scelto tra quelli mai frequentati, perché se lei decide di urlare, schiaffeggiarti, distruggere il locale o lavarti con il vino, almeno non hai intorno testimoni conosciuti. Lui la invita con un sms: vediamoci Chez Alberto alle 21, ti devo parlare. La classica frase ti devo parlare è già un mezzo divorzio. Come dire: ti voglio scaricare, ma con stile.

Ecco le possibili scappatoie di Andrea:

1. (Per evitare il diretto: sono gay). Ho conosciuto un uomo bellissimo… mi fa stare così bene. Non puoi capire. Vorrei provare una nuova esperienza. Mi dispiace.

2. L’azienda mi manda a lavorare in Messico per due anni. E’ una buona opportunità per la mia carriera. Non posso chiederti di aspettarmi.

3. La mia ex, quella con cui ho convissuto per 10 anni, è tornata. Vuole riprovare. La mia famiglia la adora e quindi ho deciso di darle una chance.

4. Non sono sicuro che la vita di coppia sia giusta per me, il prossimo mese entrerò in seminario.

5. Non posso più mentirti: sono separato e ho un figlio. Io e mia moglie stiamo cercando di risolvere i nostri problemi.

A pensarci bene non sono idee geniali.

Caro Andrea,
non so veramente cosa consigliarti. Dille la verità: "C’è un’altra". Tanto lo capirebbe lo stesso. Almeno così fai bella figura. Anche se non garantisco sulla tua incolumità fisica.

5 commenti:

calendula ha detto...

e si e meglio dirle la verità perche se gli dice la numero 1: in citta nell'arco di 2 mesi tutti sapranno che e gay.la 2° non deve più uscire e farsi vedere perchè è in messico...troppo casino, e con il rincaro benzina non e troppo comodo uscire a 300 km di distanza dove sei sicuro che non ti veda.la 3° è buona, la 4° e troppo incredibile, il vino in faccia è assicurato, anche la 5° o hai un nipotino da sfoggiare da lontano oppure la cazzata viene fuori moooolto velocemente, e mi raccomando digli di non dire che non la merita, perchè so per certo che un calcio negli zebedei è probabile, puzza di cazzata lontano 2 miglia....

Tyreal ha detto...

Il blog è molto bello, la "tattica di scaricamento" dell'amico, invece piuttosto triste.
Dire la verità, concordo.

inchiostrovivo ha detto...

@calendula
Riferirò, anche se probabilmente lui avrà già letto tutto sul blog...
@tyreal
grazie del complimento :-)

Anonimo ha detto...

Ciao a tt. Io opterei per la 4A anche se va approfondita come tattica che lascia all'immaginazione della persona le associazioni a cui puo attingere per demoralizare la ragazza frantumando allo stesso tempo il nascere di qualsiasi ipotesi da parte della ragazza di aver con la persona amata l'ascesa a un rapporto lungo e duraturo con eventuali proggetti futuri. L'arte dell'allontanamento definitivo (se la ragazza e ottusa a tal punto di non capire l'andazzo) stà nell'azionare un'allontanamento progressivo della stessa con scuse che spaziano dal impegno di lavoro al mitico improvviso imprevisto, ecc. ecc. Tutto cio' non è escluso che la ragazza non ci sofre ma penso che un graduale allontanamento possa indurre una serie di ragionamenti che induca alla stessa una riflessione e conseguente revisione del ciò che vuole realmente pesando la storia che ha. E' una tattica che deve essere motivata da una gradualità che induca alla stessa due eventuali scelte, o a non farsi più sentire perchè scocciata dalla cosa, o ad avere un confronto che porta a una divisione definitiva della storia in entrambi i casi vi si arriva con una sofferenza graduale che non stronca immprovvisamente la storia con conseguente inaspettato trauma per la ragazza. L'interrogativo non stà nel risultato finale che quello e certo, (su questo non ci piove) ma nel tempo che ci impiega la strategia che varia da persona a persona a seconda del legame che questa ultima sente per il patner. Bisogna sapersi comportare al momento giusto nel posto giusto con le parole giuste e tutto si risolve, questo non senza ripercussioni sullo stato d'animo della ragazza, ma e meglio di una improvvisa delusione che comporta una serie di autodiscriminazioni della stessa con conseguenze non solo traumatiche in ambito psico-sociale ma che possono sfociare in patologie caratteriali che avrebbero bisogno di molto tempo per essere guarite non escludendo che lascino cicatrici ben visibili nel carattere di una persona. Il lato positivo e che se pur con difficoltà e non senza sacrificio si arriva a una fine della storia con la partecipazione di entrambi, in questo arco di latenza il ragazzo e ben conscio e certo attraverso i progressivi rifiuti che quella storia comporta, che la "lei" non fa più realmente per lui.

arefix ha detto...

Ciao a tutti, che schifo e la Vitaaaaaaaaa.