16 febbraio, 2007

Niente trucchi da quattro soldi


"Per imparare a scrivere leggete la cronaca nera". Lo ha detto un esperto, uno che con le parole ci campa da prima della mia nascita. Un dogma da prendere sul serio, se ti mancano idee e voglia di sperimentare. Ma la frase ha un qualcosa di stonato. In verità non sono tanto d'accordo: la cronaca è espressione asettica e quando perde questa dimensione diventa umorale e di parte. Intollerabile per i deboli di stomaco.
Per imparare, non disponendo di un maestro, ho arruolato Carver. Come rimanere impassibili davanti a un suo racconto? Le pagine dello scrittore ti segnano, ti scavano dentro aiutandoti a riflettere. Guardi il suo lavoro e pensi: "Anche un bambino è in grado di buttar giù questo resoconto...". Poi lo osservi meglio, lo analizzi calcolando virgole e termini come in un'equazione matematica. Oddio quante variabili! Ne ho dimenticata qualcuna? Così scopri il sottobosco fertile di sudore: la precisione del linguaggio, l'espressione scarna, semplice e al tempo stesso efficace, le frasi perfette. Centro. Ancora però hai dubbi: "E' davvero l'esempio da seguire?". Per convincerti, ti tuffi su qualche frase ad effetto presa a caso nel pamphet Niente trucchi da quattro soldi, azzerando le regole che hai costruito in anni di carriera. Quando ne esci sei ancora più convinto di prima: hai trovato la soluzione.
E per favore non chiamatelo minimalista, si arrabbierebbe. Semmai realista.

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