06 maggio, 2015

Il Rocky Horror Show scatena l'adrenalina


Il Rocky Horror Show è una droga. Una volta che lo hai provato, ne vuoi ancora. E ancora. E ancora. Posso confermarlo. Lo spettacolo è qualcosa di grandioso: non solo ti coinvolge per la sua interattività (il pubblico è chiamato a fare e dire alcune battute), ma per la gioia che ti mette in corpo tra risate e gag comiche.

Il mio primo Rocky Horror è stato d'eccezione: ho assistito in seconda fila alla versione musical originale (tutto in inglese) e sono uscita dal teatro carica di adrenalina. Attori fantastici, interpretazioni eccezionali, musica e canzoni dal vivo. Certe voci da Bocelli e Callas dei periodi d'oro.

Indescrivibile il momento in cui mi sono messa un giornale in testa per proteggermi dalla pioggia, come fa Janet, quando ho tirato i coriandoli per il matrimonio e quando ho urlato "Uh!" alla pronuncia del nome "Dr. Scott".

A furia di battere le mani, mi sono procurata da sola dei lividi sulle dita. Me ne sono accorta soltanto a casa. Una cosa del genere non mi era mai successa. Eppure mentre schioccavo il mio applauso non ho avvertito nulla. Nessun dolore. Colpa sempre dell'adrenalina, non c'è altra spiegazione.

Sono rimasta talmente colpita dal Rocky Horror Show per la regia di Richard O'Brien che ho deciso di ritornare a vedere lo spettacolo. E' a Milano fino al 20 maggio, al Teatro della Luna. Poi, una puntatina al cinema Mexico, per partecipare anche alla versione in italiano, è tra i miei appuntamenti di questa estate.

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