16 giugno, 2015

Abitudine o amore?


Scegliere non è mai facile
. Soprattutto quando una decisione porta a un cambiamento drastico, come quando ci si pone davanti a un bivio e bisogna decidere quale direzione prendere. Le strade sono due: abitudine o amore. Da un lato, il tranquillo benessere di una vita che si conosce, quello dell'abitudine. Senza sorprese, è vero, ma appagante. Perché se abbiamo impostato la nostra esistenza in quel modo, significa che ci andava bene. Se non addirittura a genio. Dall'altro, la novità di un amore, una persona che entra nella nostra vita - magari a gamba tesa - e ci scombussola il tran tran, il solito vecchio iter al quale siamo affezionati.

Il più delle volte la scelta tra abitudine e amore diventa un dilemma esistenziale. I monotoni non hanno dubbi: optano per la consuetudine, perché è il percorso più semplice. Gli impavidi neanche ci pensano: puntano sull'avventura, adorano l'imprevisto e si lasciano trasportare dal vento verso nuovi lidi.

Soltanto in pochi casi la decisione è fonte di continue riflessioni, ragionamenti su pro e contro, domande a cui è difficile dare una risposta a priori, senza aver sperimentato la diversità. Per buttarsi ci vuole coraggio e consapevolezza dei rischi. L'intuito aiuta, ma non dà la soluzione. Allora, come si risolve la questione? Il punto principale su cui ragionare sono i sentimenti. Si parte da lì. Bisogna chiedersi: quanto sono profondi? Quanto sono reali? Ma la vera domanda da rivolgere a noi stessi è quella che Don Edo continua a ripetere durante la messa quando parla di amore: "Tu saresti disposto a morire al posto della persona che ami?". La risposta a questo interrogativo indica la direzione da prendere.
L'amore non è un'abitudine, un impegno o un debito. L'amore non è quello che ascoltiamo in canzoni romantiche, o vediamo nei film. Semplicemente l'amore è. (Paulo Coelho)

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