Oggi Giovanni Allevi spegne 39 candeline. Faccio gli auguri al mio compositore preferito mettendo online il questionario di Paolo Di Stefano - liberamente ispirato al famoso gioco di Marcel Proust - pubblicato sulla rivista Io Donna del 5 aprile.
Risponde: Giovanni Allevi
Il tratto principale del suo carattere?
Sono sincero. A volte così vero da rendermi vulnerabile.
La qualità che preferisce negli altri? L'essere se stessi.
Quel che apprezza negli amici?
La capacità di continuare a vedermi il Giovanni di sempre.
Il suo principale difetto?
Non riesco a vivere con tranquillità la quotidianità.
La sua occupazione preferita? Scrivere musica. Suonare la mia musica. Nient'altro.
Il suo sogno di felicità? La vita che sto vivendo adesso, senza certezze e indefinita ma con poesia e gioia.
Il momento della sua vita in cui è stato più felice? Quando a Shanghai ho visto per la prima volta un auditorium pieno di gente arrivata per me.
La paura maggiore? Il vuoto di memoria durante l'esecuzione al pianoforte. Può essere causato da un colpo di tosse, da una nota non ben accordata o da un mio capello caduto sul tasto. Per una frazione di secondo, ho la spaventosa sensazione di non aver mai visto un pianoforte in vita mia.
Cosa possiede di più caro? Non ho rapporto con gli oggetti. Credo che limitino la nostra libertà. Con gli occhi della musica, non ci sono oggetti solidi ma solo entità fluide in continuo movimento.
Che cosa le è riuscito meglio nella vita? Una volta ho provato a fare un ciambellone e mi è uscito meravigliosamente al primo colpo!
Quale sarebbe la disgrazia più grande? Che le nostre paure offuschino i nostri sogni.
Quel che vorrebbe essere? Non mi scambierei con nessuno al mondo.
Il paese in cui vorrebbe vivere? Dove vivo, nel mio piccolo bilocale al centro di Milano.
Il fiore preferito? La magnolia per il petalo carnoso, il tiglio per il profumo.
Autori preferiti in prosa o in poesia?
Coelho e Carducci.
L'eroe della finzione? Dylan Dog.
Il suo pittore preferito? Klimt.
Film cult? Guerre Stellari, primo episodio.
Canzone che fischia più spesso sotto la doccia? Il Concerto branderburghense in Sol maggiore di Bach.
La bevanda preferita?
Vino rosso frizzante ghiacciato, con aggiunta di zucchero. A piccole dosi!
Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico, cosa cambierebbe?
Essendo la mia postura curva sui tasti, a volte si forma il doppio mento. Ho scoperto che i più grandi pianisti, anche del passato, hanno avuto la mia stessa ossessione.
Quel che detesta di più? Chi denuncia la decadenza dei nostri tempi, generalizzando una povertà intellettuale che è solo nella loro testa.
Il dono di natura che vorrebbe avere? Credo ci essere perfettamente predisposto fisicamente per ciò che faccio: dita lunghe e muscolatura elastica.
Come vorrebbe morire? Di risate.
Stato d'animo attuale? Stupore di fronte al mistero dell'esistenza. Riconoscenza per l'affetto che sto ricevendo.
Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza? Spesso ci si rimprovera di essere contraddittori, confusi, divisi, o non in grado di amare. Ma tutto ciò fa parte della natura umana.
Il suo motto? "Quando fai le cose con il cuore, le porte si aprono e l'universo trama in tuo favore".
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