02 febbraio, 2015

Il voto a Dio


Un voto è un voto. Non parlo di quel segno x messo su una scheda elettorale. Ma di un voto fatto a Dio. Un sacrificio che implica sopportazione, dedizione e fatica, tanta fatica. L'ho fatto. Ho fatto un voto a Dio. Non per me (lo avrei infranto in un secondo), ma per un'altra persona.

Chi mi conosce sa bene che mi piace aiutare gli altri. Mi spendo. D'istinto. Senza pensarci. Non uso metafore. Vado al nocciolo delle questioni. Dico agli altri quello che penso, analizzando i problemi da ogni punto di vista. E le persone mi ascoltano. A volte scioccate dalle verità scomode che non vogliono sentire, a volte grate per quelle parole che danno loro un senso, una direzione, un punto di riflessione.

In questa attività sono brava. E funziona. Con tutti. Tranne che con una persona. Il mio cruccio. Ebbene sì, c'è una persona che non sono riuscita ad aiutare, nonostante mi stesse a cuore. Ho fallito. E così, nell'impossibilità di dare una mano reale, ho deciso di darle una mano spirituale. Per questa persona ho fatto un voto, durissimo da mantenere: ho chiesto a Dio di intervenire in suo favore. Ho domandato al Signore di dare aiuto al posto mio. In cambio, ho offerto il mio voto. Più di questo, non posso.

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