Chi si aspettava un'esplosione di colori, stile botti di Capodanno, si è dovuto accontentare di qualche petardo, giusto per avere un po' di rumore. Eppure, nonostante la bassa offerta di capolavori, la mostra merita una sbirciata. Basta trovare un unico quadro in grado di regalare una forte emozione e il prezzo del biglietto è ripagato. Ad affermarlo è chi al Museo Van Gogh di Amsterdam ci ha passato diverse ore.
Se dovessi scegliere la mia tela preferita, tra quelle esposte a Palazzo Reale, non avrei dubbi. Il postino: il Ritratto di Joseph Roulin (nella foto). Di questo dipinto amo i fiori (adoro le margherite). Mi stupiscono. Un ritratto con uno sfondo azzurro pieno di fiori. Come se su questa persona i fiori venissero lanciati al suo passaggio. Non è un matrimonio, ma una consegna di lettere.
Mi piacciono i fiori del dipinto perché comunicano allegria, ottimismo e speranza. Si tratta di un'interpretazione personale. L'audio-guida non dice nulla di simile. Ognuno di noi vede quello che vuole vedere. Lo considero quasi un presagio di buon augurio (lasciamo perdere i "Nidi di scricciolo").
Insomma, il mio bilancio della mostra è positivo. Non vi ho convinti? Allora aggiungo che tra le opere in esposizione sono presenti anche il famoso autoritratto e il Campo di grano con covoni. Forse possono bastare per decidere di dare un'occhiata.
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