30 luglio, 2008

Il ritocco del punto G


Quasi quasi invece del seno mi rifaccio il punto G… Questo è il titolo di uno spiritoso articolo pubblicato dalla rivista Grazia. Parla di come la chirurgia plastica si applichi alla sfera del piacere proponendo un nuovo intervento per amplificare l’orgasmo femminile all’ennesima potenza. La tecnica si chiama G-spot Amplification (GSA) e consiste nel iniettare filler proprio nel punto G. “Ancora, bello, di più, così, va bene…” da dire al chirurgo prima che al partner.

Il ritocco promette sensazioni fuori dal comune. Ma ci sono due fregature. “Prima fregatura: è indispensabile fornire al dottore una mappa dettagliata che indichi con precisione millimetrica la posizione del punto G” scrive il giornale. Io che ancora non ho trovato quelle coordinate (la speranza è l’ultima a morire) che faccio? Seconda fregatura: dura soltanto sei mesi.

Guardiamo il lato positivo: se l’intervento va storto, la parte deturpata non si vede. Insomma, ora a canotto possono essere tutte le labbra, anche quelle molto più in basso.


Le vighette sono di
Totò Calì
Marco Careddu
Giulio Laurenzi
Max Palazzo

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