Ho partecipato a diversi incontri con gli scrittori in sala Buzzati al Corriere della Sera, organizzati da Elisabetta Sgarbi per la Milanesiana. Adoro discutere di letteratura con gli autori, padri dei miei romanzi preferiti.
All'idea di fare una domanda, la prima volta, sono andata in iperventilazione. Ho pensato: e se è stupida? Ma l'ho fatta lo stesso.
A Craig Venter ho chiesto se la genetica che oggi si usa non soltanto in medicina - i ricercatori della Duke University la usano per purificare l'acqua - si potrà impiegare per produrre nuovi carburanti o per abbattere i gas serra.
La domanda è venuta bene, nonostante la voce un po' tremante. Ma Vanter non ha risposto. Si è limitato a dire: I hope.
Rotto il ghiaccio ci ho preso gusto.
La domanda a Patrick McGrath ha avuto un grande successo. Sia McGhath che il premio Oscar William Friedkin mi hanno fatto i complimenti: "Very good question!"
Ecco cosa ho chiesto: I ricercatori dell'Università di Toronto hanno dimostrato che il romanzo dà benefici psicologici. Le capacità empatiche di chi legge romanzi sono superiori a quelle di chi legge saggistica. Quali sono i benefici psicologici dei suoi romanzi?
Lo scrittore ci ha scherzato su, dicendo: diventi migliore, non muori mai.
A Hanif Kureishi ho domandato: qual è la chimica del romanzo che lo rende immortale, attuale anche dopo 20, 30 o 40 anni?
La sua risposta: E' un mistero.
A Peter Cameron invece è toccato l'argomento cultura: Per i nostri nonni il romanzo era un maestro di vita, permetteva di conoscere nuove culture. Oggi che viaggiamo tanto e abbiamo internet, ha ancora senso parlare del romanzo come maestro di vita?
A questo quesito le risposte dei vari personaggi sono state differenti. Per Luigi Brioschi il romanzo non è un mezzo educativo. Per Cameron stimona la curiosità e ti dà la possibilità di notare particolari che magari da solo non prenderesti in considerazione. E' il punto di vista dell'autore che fa la differenza.
Tra poco c'è l'incontro con il premio Nobel Derek Walcott. Vado subito a prepararmi per non arrivare in ritardo. Non so ancora cosa gli chiederò, purtroppo non ho letto nessun suo libro. Ma sicuramente qualcosa mi verrà in mente.
All'idea di fare una domanda, la prima volta, sono andata in iperventilazione. Ho pensato: e se è stupida? Ma l'ho fatta lo stesso.
A Craig Venter ho chiesto se la genetica che oggi si usa non soltanto in medicina - i ricercatori della Duke University la usano per purificare l'acqua - si potrà impiegare per produrre nuovi carburanti o per abbattere i gas serra.
La domanda è venuta bene, nonostante la voce un po' tremante. Ma Vanter non ha risposto. Si è limitato a dire: I hope.
Rotto il ghiaccio ci ho preso gusto.
La domanda a Patrick McGrath ha avuto un grande successo. Sia McGhath che il premio Oscar William Friedkin mi hanno fatto i complimenti: "Very good question!"
Ecco cosa ho chiesto: I ricercatori dell'Università di Toronto hanno dimostrato che il romanzo dà benefici psicologici. Le capacità empatiche di chi legge romanzi sono superiori a quelle di chi legge saggistica. Quali sono i benefici psicologici dei suoi romanzi?
Lo scrittore ci ha scherzato su, dicendo: diventi migliore, non muori mai.
A Hanif Kureishi ho domandato: qual è la chimica del romanzo che lo rende immortale, attuale anche dopo 20, 30 o 40 anni?
La sua risposta: E' un mistero.
A Peter Cameron invece è toccato l'argomento cultura: Per i nostri nonni il romanzo era un maestro di vita, permetteva di conoscere nuove culture. Oggi che viaggiamo tanto e abbiamo internet, ha ancora senso parlare del romanzo come maestro di vita?
A questo quesito le risposte dei vari personaggi sono state differenti. Per Luigi Brioschi il romanzo non è un mezzo educativo. Per Cameron stimona la curiosità e ti dà la possibilità di notare particolari che magari da solo non prenderesti in considerazione. E' il punto di vista dell'autore che fa la differenza.
Tra poco c'è l'incontro con il premio Nobel Derek Walcott. Vado subito a prepararmi per non arrivare in ritardo. Non so ancora cosa gli chiederò, purtroppo non ho letto nessun suo libro. Ma sicuramente qualcosa mi verrà in mente.
Patrick McGrath mentre mi dedica una copia di "Follia" e mi rinnova i complimenti per la mia domanda: "A very good question!"
4 commenti:
com'è andato l'incontro?
@cilindrone
Bene, anche se la mia domanda non è stata brillantissima. Comunque migliore delle altre...
@cilindrone
Ne parlerò nel prossimo post
complimenti
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