13 marzo, 2015
Tradimento (pubblicitario) con sputtanamento nazionale
Da mesi Ale mi incita: "Scrivi di tradimenti, scrivi di quante persone non si fanno scrupoli a entrare in una camera d'albergo con sconosciuti/e". Non è un argomento che mi piace affrontare. Ma oggi, con la lettera sul Corriere della Sera (nella foto) di un uomo tradito dalla "perfetta mogliettina", ci spendo qualche riga.
Enzo, ha comprato una pagina del quotidiano e ha sputtanato la moglie, Lucia, raccontando le avventure della donna (non una!) con altri: l'avvocato, il personal trainer, uno conosciuto su una chat. A leggerla quasi mi viene il voltastomaco. Ma pare che sia soltanto una trovata pubblicitaria. Boh! La trovo di pessimo gusto.
Oltre alla lettera ne ho sentite di tutti i colori. Stavolta fatti veri. Mi ha impressionata una frase ascoltata qualche mese fa: "La mia amica ha un marito e tre figli, ma ha anche un'amante. Non la giudico". Ok, non giudichiamola, ma non pensiamo a quel povero cristo cornificato?
Se una donna non sta più bene con il marito, deve avere il coraggio di lasciarlo. Invece, una persona egoista, tradisce e rimane in casa, perché tanto è più conveniente così. E' la convenienza a dettare legge, nient'altro. E il rispetto? Dove lo mettiamo il rispetto verso l'altro? E verso se stessi? Mi sa che non è più un valore (per gli altri, non per me). Ma prima o poi tutti gli altarini si scoprono... e i panni sporchi si lavano in piazza, come la lettera pubblicata oggi.
Non ho mai tradito e non comprendo bene il meccanismo che spinge una persona a comportarsi così. Più vado avanti e più mi sembra di essere un'aliena in un mondo di merda. Se non sei merda, non piaci. Eh, no. Non ci sto. Sorry.
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