Fanno un po' tristezza gli uomini che rincorrono le ragazzine. Quando vedo questi maschi un po' attempati, con i capelli sale e pepe se non addirittura grigi, accanto a donne giovanissime, la prima cosa che noto è "la bava alla bocca". Eh, sì. Questi uomini sbavano, di brutto. Hanno gli occhi lucidi di quei bimbi alle prese con l'ultimo giocattolo ricevuto. Si comportano da zerbini - ne sono consapevoli, purtroppo - e fanno finta di essere dei miracolati. Come se la giovinezza fosse una virtù e non una fase della vita. E loro avessero ricevuto una grazia divina. Il pensiero "potrebbe essere mia figlia" non li sfiora. Dieci anni di differenza sono un conto, 15 o 20 iniziano ad essere troppi.
"Non sposare mai un uomo che ha 15 anni più di te" mi ripeteva la mia madrina. Lei parlava per esperienza personale. Da giovanissima, la mia madrina ha costruito una famiglia con un marito più grande e sulla distanza, nell'età della vecchiaia, si è trovata in difficoltà. Problemi su problemi. Tempo passato a fare l'infermiera. Sopportazione, sofferenza e altro. Ma lei è una persona integra e ha resistito senza mollare il colpo. Oggi, quante sono le donne disposte a sacrificarsi accanto a un uomo che non si regge più in piedi? A occhio, zero.
Le coppie "nonno/nipote" che resistono all'usura dei lustri si contano sulle dita di una mano. Se l'obiettivo è qualche anno d'amore, magari la ragazzina va bene. Se l'obiettivo è "finché morte non ci separi", il discorso cambia. In questo caso, i maschi finiscono per perdere la camicia. Come diceva Ivana Trump dopo la separazione dal consorte milionario: "Non prendetevela... prendetevi tutto".
Gli uomini-da-donne-giovani non riescono a ragionare sulla distanza. Non si rendono conto che se anche conquistano la bellona di turno, non hanno chance sul lungo periodo. Da vecchi si ritroveranno separati oppure cornificati. Contenti loro.
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