09 novembre, 2014

L'analfabeta sentimentale non ha speranze


Una luce in fondo al tunnel. E' questo che ho pensato quando l'analfabeta sentimentale ha iniziato a fare i conti con la sua vita apparentemente prestigiosa, ma povera e arida. Riempita esclusivamente dal suo bel lavoro da boss e dal piacere solitario dopo cena. Aveva cominciato a pensare di cambiare. Ha cercato di compiere il primo passo. Due lacrime e poi è ritornato indietro. E' ritornato ad essere quello di prima: un robot. Senza speranza.

Ero così felice per lui, quando ho visto uno spiraglio di calore nel suo cuore. Ho pensato: "Adesso inizia a provare, invece di riflettere". Ho sbagliato. Dopo 24 ore, la magia era sfumata e il robot aveva perso calore. L'afflato era volato via come un soffio di vento.

Non è colpa sua. Non ci arriva. Non ha idea da dove si parte per provare sentimenti. Non ha gli strumenti per decodificare ciò che non è razionale. Mi fa quasi pena.

E così, io, che al contrario di lui ho una marea di sentimenti dentro il cuore, sono diventata la pazza. "Non è sano quello che provi per me, il tuo amore è esagerato, non può essere reale e non è giusto" mi ha detto. In un attimo, sono diventata l'errore della natura. Quella che ama e soffre senza motivo. In maniera sproporzionata e aliena.

Mi spiace deluderti, caro analfabeta sentimentale. Io sono quella normale e tu il malato (uno psicologo no? Ti do il numero di mia sorella psicologa, non la paghi neanche). Non sono disposta a rinunciare ad essere me stessa. Vera, sincera e sensibile solo perché non ho paura di dire che amo e mi sono innamorata in un nanosecondo. E se devo soffrire per essere me stessa e non portare la maschera come invece fai tu, sono disposta a pagarne il prezzo. Non ho paura di piangere e disperarmi. Il dolore non mi spaventa. Fa parte della vita. Lo accetto.

Nel mio cuore non ci sei soltanto tu, caro analfabeta, anche se ti amo come nessun altro, ma un'infinità di persone che mi amano ricambiate, come tu non sei in grado di fare o di accogliere. Ma tutto questo tu non capirai mai. E scusami se le mie frasi sono un po' zoppicanti: le lacrime mi offuscano la vista mentre scrivo. Buona solitudine.


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