Non avevo mai sentito parlare di un "analfabeta sentimentale", fino a quando non me lo sono ritrovato davanti. Credevo che non esistesse. Invece, è lì, dietro l'angolo. Individuarlo non è facile, perché parla di amore, felicità e sofferenza come se conoscesse bene gli argomenti, mentre non sa di cosa si tratta. Pensa che tutto il mondo della sfera interiore sia riducibile a una formuletta matematica, inventata dalla nostra creatività per farci stare bene o male.
L'analfabeta sentimentale non usa il cuore, ma il cervello. Anche se la parola cuore è tra
quelle che pronuncia ogni giorno (magari
per impressionare il capo). Analizza i sentimenti e non sa trovarne un motivo.
Un motivo! Le emozioni gli sono estranee e si meraviglia, rimane scioccato,
quando qualcuno soffre per cose che lui considera inesistenti, inspiegabili o
impossibili. Spiegare i
sentimenti con la ragione è come spiegare Dio con la mente. O hai fede o non
hai fede.
L'analfabeta sentimentale non si preoccupa degli altri. Non
conosce il senso di colpa o il senso del rispetto. Si bea delle sue certezze.
Tanto, quando fa del male, gli basta dire "mi dispiace" e ha risolto.
L'analfabeta sentimentale ti prende per il culo alla grande. Prima
ti fa credere di essere speciale e poi ti butta via come spazzatura. La
spiegazione? Una parola che non gli è piaciuta, un comportamento che non
condivide, una decisione diversa.
L'analfabeta sentimentale non è in grado di piangere. Quando il pianto è la debolezza che ci rende
più umani e ci fa sentire vivi. In pratica, è un robot e non se ne rende conto.
Vi ricordate il film "L'uomo bicentenario"? L'androide dice
all'umana: "E' crudele che tu possa piangere e io no".
L'analfabeta sentimentale cerca l'amore, immaginando che sia un
punto nell'universo a cui tendere, e non un trasporto che coinvolge le
emozioni. Emozioni? Ah, già, non ha idea di che cosa siano. L'amore si prova,
si fa, non si accende premendo un bottone.
L'analfabeta sentimentale è convinto che la verità si trovi in
quello che dicono gli altri. Un pensiero profondo è una verità. A questo punto
serve un applauso.
L'analfabeta sentimentale mi fa ascoltare un discorso su un
concetto: gli uomini non sono liberi, ma vivono come in Matrix, schiavi delle
convenzioni e del sistema, incapaci di ribellarsi e di elevarsi, come invece fa
Neo "l'anomalia". Sinceramente, un essere umano non può essere
un'anomalia, perché non sarebbe umano, per definizione. Un essere umano è
affascinante proprio per le sue fragilità e la sua capacità di emozionarsi
anche con le piccole cose. Ma l'analfabeta sentimentale non si emoziona con
niente.
L'analfabeta sentimentale vuole una famiglia, senza capire che per
formare una famiglia ci vogliono sacrificio e compromesso. Non ama nessuno, neanche se stesso.
Allora, come pensa di amare qualcuno? Nel suo cuore non c'è spazio neanche per
uno spillo, quando nel cuore di ogni persona normale c'è sempre posto per tanti
affetti: famiglia, parenti, amici. E toh, ci metto pure gli animali.
Non avevo capito chi era quando l'ho incontrato. Non l'ho
etichettato come analfabeta sentimentale e ho pure sofferto per lui. Quando si
è allontanato, mi ha fatto un favore. Quasi quasi lo ringrazio.
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