28 aprile, 2008

Trauma da primo bacio

“Vuoi diventare la mia ragazza?” mi chiese Giulio di punto in bianco. Era una domenica calda di primavera, il sole batteva forte da farmi lacrimare gli occhi, e lui mi aveva bloccata all’angolo della strada fermandosi con la Vespa bianca a due centimetri dai miei piedi. Avevo 13 anni e lui 15. Manuela, la ragazza più ricca della scuola, lo aveva appena piantato, e dato che io ero la seconda nella sua lista delle preferenze femminili, si era lanciato all’attacco senza pensarci su, il giorno stesso della rottura. “Allora, vuoi diventare la mia ragazza?” ripeté con insistenza. Diventare la ragazza di qualcuno, che brutta espressione. Come se lo stare insieme implicasse uno status, una trasformazione, che so da ranocchia a principessa rosa. Non ricordo se accettai subito o qualche giorno dopo. Ricordo che gli dissi di sì e da quel momento mi venne l’ansia da primo bacio. Convinta di non essere all’altezza della precedente fidanzata, pensavo di fare pratica con un compagno di scuola disponibile. Ma non ci fu il tempo di organizzare la lezione labbra-su-labbra, Giulio mi fermò di nuovo per strada e mi baciò in un vicolo vicino casa. Ricordo con disgusto quel momento: la sua bocca si aprì e senza centrare il bersaglio mi lavò il viso. Risultato: saliva dappertutto. In pochi secondi mi aveva inumidito mento, naso e guance, lasciandomi sotto choc. Il trauma di quel primo bacio mi spinse a rompere immediatamente il nostro legame. Forse avevo capito perché Manuela lo aveva mollato così in fretta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ha inumidito mento, naso e guance con un solo bacio??che aveva al posto della bocca?!?!?!??!.....bè, spero in ogni caso che tu abbia recuperato con il tempo e che abbia superato il trauma!!!!

Ricciolidoro

inchiostrovivo ha detto...

@ricciolidoro
Aveva una caverna al posto della bocca. Ci sono vuluti anni per riprendermi.
:-)