18 ottobre, 2007

L'amore secondo Vinicius de Moraes


Vinicus de Moraes è conosciuto soprattutto come l'autore della canzone "Garrota de Ipanema" (ragazza di Ipanema), un classico della musica brasiliana. Ma in pochi sanno che de Moraes, scomparso nel 1979, ha scritto anche delle bellissime poesie. A tradurle in italiano ci ha pensato addirittura Giuseppe Ungaretti che lo ha conosciuto nel '37 durante un viaggio in Brasile. Tra le liriche del poeta, quasi tutte sull'amore, ce ne sono due che per me sono molto speciali, perché mentre le leggo in silenzio, o le recito a memoria, le sento vibrare nella pancia.

Eccone una (Estoril, ottobre 1939)

Sonetto della fedeltà

Prima di tutto, al mio amore sarò attento
e con tanto zelo, e sempre, e tanto
che pur di fronte al maggior incanto
di esso sia più ebbro il mio pensiero.

Voglio viverlo in ogni vano momento

e in sua lode spargerò il mio canto
e riderò il mio riso e verserò il mio pianto
al suo dolore o alla sua allegria.

E così, quando più tardi mi cercherà

forse la morte, angoscia di chi vive
forse la solitudine, fine di chi ama

io passa dire dell’amore (che ho avuto):

che non è immortale, dato che è fiamma
ma che è infinito fino a quando dura.

....Il rimescolio nello stomaco, lo sentite anche voi?

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