17 gennaio, 2015

Nella coppia la complicità è tutto


Ho fatto il test: che storia d'amore sei?
E guarda caso il responso è quello aspettato: Romantica. Il risultato del test, collegato alla foto del bacio di "Colazione da Tiffany" (il mio film preferito da sempre), recita:

Uno dei baci più belli della storia del cinema è sicuramente quello sotto la pioggia tra Paul e Holly in "Colazione da Tiffany". Ecco, l'amore in cui siete catapultati: una storia romantica non priva di difficoltà, questo è chiaro. Ma quello che state vivendo è un rapporto dove si lavora l'uno in funzione dell'altro proprio come Audrey Hepburn e George Peppard. 
Eppure il romanticismo secondo me non basta. Il punto di forza di una relazione - ogni genere di relazione - è la complicità. Quando manca questo elemento non si va da nessuna parte. La complicità è la prima cosa che cerco in un uomo e non è facile trovarla. Perché bisogna spendersi, fare cose insieme, costruire una fiducia totale verso l'altro e creare attimi speciali che finiranno nella bacheca dei ricordi. Memorie di coppia, più importanti delle emozioni, in grado di legare due persone a doppio filo.

E' difficile spiegare a parole di che cosa si tratta. Per esempio, la complicità in "Colazione da Tiffany" si esprime quando i due rubano una maschera in un negozio. Partendo dalla precisazione che non ho mai rubato in vita mia, neanche una caramella, ho sempre cercato di coinvolgere il partner in momenti particolari da non raccontare agli altri.

Il primo segno di una complicità consolidata è l'uso di "parole chiave" non comprensibili agli altri, nei discorsi privati e pubblici. In pratica, dico una parola "strana" che capiamo soltanto io e il mio compagno, connessa a un ricordo, ed io e lui ridiamo insieme. Nessuno capisce di che cosa stiamo parlando. Lo sappiamo solo noi e rimane tra noi. Non c'è niente che dà più soddisfazione, a parte dormire insieme.

Nessun commento: