Anais Nin
21 febbraio, 2010
11 febbraio, 2010
Annoiarsi a morte è possibile
Usando l'espressione "sono annoiata a morte", mai ho pensato che di noia si potesse realmente morire. Invece può succedere: la noia prolungata porta a un prematuro decesso. Lo afferma un gruppo di ricercatori dell'University College London che ha pubblicato su International Journal of Epidemiology uno studio dal titolo "Bored to death?" (annoiato a morte?). A quanto pare una vita piatta e senza stimoli, può far danni alla salute, al punto da causarne la morte. Tra i più colpiti dalla noia: giovani operai e individui con lavori umili.
Per arrivare a questo risultato Annie Britton e Martin J. Shipley del dipartimento di epidemiologia e sanità pubblica del Regno Unito hanno esaminato 7500 persone tra i 35 e i 55 anni che tra il 1985 e il 1988 si sentivano molto annoiate e hanno visto che cosa è successo a questi soggetti nel 2009, paragonandoli a soggetti senza il disturbo.
Dallo studio è emerso che a passare a miglior vita è stato il 37 per cento in più degli annoiati, rispetto ai non annoiati. Insomma, oltre un terzo degli insofferenti era già sottoterra.
La spiegazione? Chi è annoiato, è anche infelice e si sente non realizzato e poco motivato ad andare avanti. Per risolvere il suo "malessere" si butta su alcol, fumo o droga, facendo aumentare il rischio di un infarto o di una patologia cardiocircolatoria. "Sono le cattive abitudini, infatti, ad accorciare gli anni - spiegano gli esperti - bisognerebbe combattere la noia con delle distrazioni, coltivando hobbies e interessi non distruttivi".
Per arrivare a questo risultato Annie Britton e Martin J. Shipley del dipartimento di epidemiologia e sanità pubblica del Regno Unito hanno esaminato 7500 persone tra i 35 e i 55 anni che tra il 1985 e il 1988 si sentivano molto annoiate e hanno visto che cosa è successo a questi soggetti nel 2009, paragonandoli a soggetti senza il disturbo.
Dallo studio è emerso che a passare a miglior vita è stato il 37 per cento in più degli annoiati, rispetto ai non annoiati. Insomma, oltre un terzo degli insofferenti era già sottoterra.
La spiegazione? Chi è annoiato, è anche infelice e si sente non realizzato e poco motivato ad andare avanti. Per risolvere il suo "malessere" si butta su alcol, fumo o droga, facendo aumentare il rischio di un infarto o di una patologia cardiocircolatoria. "Sono le cattive abitudini, infatti, ad accorciare gli anni - spiegano gli esperti - bisognerebbe combattere la noia con delle distrazioni, coltivando hobbies e interessi non distruttivi".
09 febbraio, 2010
Perché gli uomini guadagnano di più?
A parità di carica e a parità di merito, l'uomo guadagna più della donna. Questo succede un po' in tutta Europa, ma in Italia il divario è più grande, come dice Chiara Saraceno, professore di ricerca presso il Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino.
"Siamo in una situazione monopolistica dell'uomo - dice Saraceno -. L'intelligenza non è distribuita tutta in un sesso. Allora perché uan certa carica va soltanto agli uomini?".
Una volta la giustificazione era che l'uomo doveva "mantenere la famiglia", ma oggi le donne single sono tantissime e non hanno diritto di permettersi gli sfizi dei colleghi single maschi?
Si parla sempre di meritocrazia, di come si deve cambiare la cultura, ma siamo bravi soltanto a parole.
"Siamo in una situazione monopolistica dell'uomo - dice Saraceno -. L'intelligenza non è distribuita tutta in un sesso. Allora perché uan certa carica va soltanto agli uomini?".
Una volta la giustificazione era che l'uomo doveva "mantenere la famiglia", ma oggi le donne single sono tantissime e non hanno diritto di permettersi gli sfizi dei colleghi single maschi?
Si parla sempre di meritocrazia, di come si deve cambiare la cultura, ma siamo bravi soltanto a parole.
03 febbraio, 2010
Massima da tenere in mente
Meglio stare zitti dando l'impressione di essere stupidi, che parlare togliendo ogni dubbio.
Confucio
Confucio
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