26 marzo, 2008

Visita medica e Parigi


Mi iscrivo in palestra e sono obbligata a fare la visita medica. Solo al pensiero mi viene l'ansia, l'ultima volta che l'ho fatta - per giocare a tennis - ho sudato sette camicie sulla cyclette con il medico che mi urlava: "Più veloce, più veloce". Praticamente un incubo. Questa volta è andata meglio, mi è toccata la versione soft: una serie di domande, un salto sulla bilancia, l'elettrocardiogramma a riposo e la misura della pressione. A parte un "deve mangiare di più" sono stata dichiarata idonea a ogni attività.

A cuor leggero lui, bello come il sole senza sapere di esserlo, me la butta lì: "Vieni con me a Parigi?". Sa che non lo seguirò, che sarebbe una pazzia partire insieme, ma in fondo ci spera... Sono indecisa, tentata. Mi frena la situazione che è complicata, un po' troppo complicata. E poi non ci siamo neanche baciati. Un passo alla volta. Pliz

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