27 maggio, 2015

Indimenticabile Rocky Horror Show

Rob Fowler nella parte di Frank-N-Furter

Esperienza fantastica - La seconda volta al musical Rocky Horror Show (è stato in scena a Milano al Teatro della Luna) è anche più eccitante della prima. Perché sai che cosa fare nel momento giusto (lo spettacolo è interattivo), di conseguenza il divertimento aumenta. Al Teatro della Luna sono arrivata preparata con Fede, Franci e Giorgio. Tutti avevamo al collo un boa di piume rosse. Giorgio non era molto d'accordo a sfoggiare l'accessorio rosso, ma con un po' di insistenza si è lasciato convincere. Anche lui è stato al gioco.

La pistola ad acqua per schizzare i vicini di poltrona durante la scena della pioggia è stata utilissima. E il lancio di coriandoli una vera chicca. Quante risate! Il giornale da mettere in testa, poi, è servito pure alla fine dello show.

Usciti dal teatro pioveva di brutto, per cui abbiamo usato i quotidiani per ripararci dalla pioggia nel raggiungere l'auto. Per la verità, i giornali non sono serviti a molto. Sotto il diluvio non c'è nulla che tenga. Inoltre, non proteggono dalle pozzanghere. Infatti, mentre mi dirigevo verso la macchina, ho messo entrambe i piedi in una pozzanghera che pareva bassa... pareva... Sorpresa! Mi sono ritrovata con  l'acqua fino a sopra le caviglie. In pratica, ero a mollo. Ho urlato alle ragazze dietro di me: "Non seguitemi, guardate dove sono finita!". E qui siamo scoppiati di nuovo a ridere, come pazzi (Giorgio era avanti). Ho riso fino alla macchina, con le lacrime. Non riuscivo a smettere. E ho pensato: i piedi a mollo, le ballerine da buttare e i pantaloni da strizzare. Una degna chiusura di serata alla Rocky Horror.

25 maggio, 2015

La mia prima gara da runner: la StraSingle


Il divertimento era preventivato
. Eh, sì. Mi sono davvero divertita come una pazza a correre la StraSingle a Milano (domenica 17 maggio). Ho zompettato per 5 km senza mai fermarmi. Senza allenamento. E sono fiera di essere arrivata al traguardo.

Non nasco runner, ma tennista. Fin da piccola sono stata abituata agli scatti, a schizzare come un fulmine su brevissime distanze, per poi prendere fiato. La resistenza - ossia lo sforzo per troppi minuti senza sosta - non è nel dna dei miei muscoli. Pazienza. Nessun problema. Alla fine 5 km non sono una lunghezza rilevante. Basta rallentare il passo e si va avanti senza problemi.

E' stata Veru a convincermi a cimentarmi nella StraSingle. Anzi, mi ha proprio iscritta lei (devo ancora darle i soldi). Poi, ha convinto anche Franci e Fede. "Dai, facciamola tutte insieme" ha insistito Veru. Detto, fatto. Tutte e quattro sulla linea di partenza. 

Allo start, noi girls ci siamo messe a correre in fila. E per tutto il percorso non abbiamo fatto altro che commentare chi ci sorpassava e chi si faceva sorpassare. Risate a go go. Poi, l'arrivo. Il commento sarcastico dello speaker che ci ha chiamato le "shopping girls con le unghie rosse" (abbiamo ringraziato, ovviamente). Un sorso d'acqua. Un brindisi con lo spumantino offerto agli atleti. E via a casa. 

Fede non voleva partecipare. Credeva di non riuscire. Invece, è andata meglio di me: lei e Veru potevano chiudere con un tempo migliore, invece, hanno deciso di non lasciarmi indietro. "Ragazze, se volete andare avanti, fate pure - ho detto sui 3 km -. Mi fermo un attimo". La risposta delle due moschettiere è stata immediata: "Ma scherzi? Non ti lasciamo. Rallentiamo". Insomma, un'altra dimostrazione di affetto delle ragazze nei miei confronti. Della serie: nessuna rimane indietro. Un'ulteriore conferma che non sbagliamo a chiamarci moschettiere. Tutte per una e una per tutte. 
  

19 maggio, 2015

Tante belle news


E' un po' che non scrivo su questo blog. Mi scuso: sono stata impegnata a vivere. Tra il lavoro, gli impegni e le mille attività/uscite, proprio non ho avuto 10 minuti per digitare qui. Meglio così.
Sono contenta. In poco tempo sono riuscita a cambiare la mia esistenza e in un certo senso anche a crescere. Ebbene sì, sono maturata. Oggi sono più consapevole di me stessa e più attenta alle piccole cose della quotidianità.

Di argomenti ne avrei da buttare giù, come la StraSingle che ho corso domenica e il Rocky Horror Show che ho rivisto venerdì. Stay tuned. E poi, la ciliegina sulla torta: mi sono innamorata. Non alla StraSingle, prima. Ma ho partecipato ugualmente alla gara, con lui che mi diceva: "Perché la fai? Non sei più single". Bah! Non sono più single... vediamo... parliamone...

06 maggio, 2015

Il Rocky Horror Show scatena l'adrenalina


Il Rocky Horror Show è una droga. Una volta che lo hai provato, ne vuoi ancora. E ancora. E ancora. Posso confermarlo. Lo spettacolo è qualcosa di grandioso: non solo ti coinvolge per la sua interattività (il pubblico è chiamato a fare e dire alcune battute), ma per la gioia che ti mette in corpo tra risate e gag comiche.

Il mio primo Rocky Horror è stato d'eccezione: ho assistito in seconda fila alla versione musical originale (tutto in inglese) e sono uscita dal teatro carica di adrenalina. Attori fantastici, interpretazioni eccezionali, musica e canzoni dal vivo. Certe voci da Bocelli e Callas dei periodi d'oro.

Indescrivibile il momento in cui mi sono messa un giornale in testa per proteggermi dalla pioggia, come fa Janet, quando ho tirato i coriandoli per il matrimonio e quando ho urlato "Uh!" alla pronuncia del nome "Dr. Scott".

A furia di battere le mani, mi sono procurata da sola dei lividi sulle dita. Me ne sono accorta soltanto a casa. Una cosa del genere non mi era mai successa. Eppure mentre schioccavo il mio applauso non ho avvertito nulla. Nessun dolore. Colpa sempre dell'adrenalina, non c'è altra spiegazione.

Sono rimasta talmente colpita dal Rocky Horror Show per la regia di Richard O'Brien che ho deciso di ritornare a vedere lo spettacolo. E' a Milano fino al 20 maggio, al Teatro della Luna. Poi, una puntatina al cinema Mexico, per partecipare anche alla versione in italiano, è tra i miei appuntamenti di questa estate.