31 marzo, 2014

Tacchi alti, 10 motivi per odiarli

Il mio fidanzato adora i tacchi alti. A me non piacciono: non cammino bene, dopo un po' ho male ai piedi e non riesco a percorrere lunghe distanze senza dovermi sedere. Insomma, non sono abituata ai trampoli. Per una donna che ama passeggiare - come me - anche per chilometri, i tacchi sono una dannazione. Eppure li metto, almeno la sera, per far contento il mio amore. Li metto mal volentieri, confesso. E di motivi per non indossarsi ne ho a valanghe.

1. Impossibile camminare con i trampoli per un'ora senza dolore ai piedi

2. Insopportabile il "tacchettio" che si sente attraversando un corridoio vuoto (è come avere un campanello al collo che dice: sto arrivando)

3. I crampi ai polpacci sono una conseguenza indesiderata delle scarpe alte

4. Il modo di camminare si modifica, non a favore della bellezza (devi piegare di più le gambe). E l'andatura sembra più da pinguino del solito

5. La postura cambia e la pancia tende a venire in fuori

6. Per lo sforzo di camminare "sulle punte", il piede suda più del normale (parlo del mio)

7. La scarpa deve essere giusta al nanomillimetro, perché se è troppo grande il piede scivola dentro e se è troppo piccola, stringe e logora la pelle. Il problema non sussiste con le scarpe basse: puoi sempre scegliere un modello comodo senza avere questi problemi.

8. I sanpietrini e la pavementazione in porfido delle strade milanesi ti costringono a fare lo slalom. Se il tacco rimane incastrato nelle fughe rischia di rompersi (mi è successo).

9. La corsa è vietata. Scordati di prendere un bus al volo che ti sta passando davanti o di camminare in fretta per il ritardo, perché se ti metti a correre la storta alla caviglia è in agguato

10. Sei costretto a comprare cerotti e rimedi vari che con le scarpe basse non servono

Detto questo, mi piacerebbe lasciare il tacco 12 nella scarpiera. Invece, ci lascio le ballerine. Quando esco con il fidanzato la ballerina, che lui chiama la "scarpa anti-stupro", è vietata.

29 marzo, 2014

Uno stalker incendiario

Giulio (nome inventato) mi racconta una storia incredibile. Ha da poco iniziato a frequentare una ragazza. Ancora non la conosce bene e lei subito gli racconta che il suo ex fidanzato le fa stalking: la chiama, la segue, le fa le poste sotto casa. Ma lei non è preoccupata, è convinta che con il tempo passerà. Si sbaglia.

Una sera lei invita Giulio a cena a casa sua. Giulio arriva e parcheggia la moto davanti al portone di lei. Verso l'1 di notte sente dei rumori in strada, si affaccia e vede la sua moto in fiamme. Qualcuno gli ha dato fuoco. Giulio scende subito, chiama vigili del fuoco e polizia e rimane con le Forze dell'ordine fino alle 4 del mattino. La sua moto è ridotta male, un po' bruciata, ma si può ancora usare. Giulio non può incolpare lo stalker del gesto, ma fa presente che il tizio era sotto casa della donna quando Giulio è arrivato. Lui non lo aveva notato perché non lo conosce, non lo ha mai visto prima, lei sì.

Verso le 4 del mattino, dopo aver sbrigato tutte le pratiche, la polizia va via e lui torna in casa della ragazza, un po' scioccato dall'accaduto. Un'ora dopo, verso le 5, la sua moto è di nuovo in fiamme. Stavolta il lavoro dell'incendiario è stato fatto con perizia e il mezzo di Giulio è praticamente carbonizzato. Da rottamare (la moto di Giulio nella foto). Giulio quasi non riesce a crederci. Com'è possibile? "Non ho neanche l'assicurazione per incendio doloso - spiega Giulio -. Un mese fa ho cambiato assicurazione e non ho letto bene le clausole. Quella che avevo prima comprendeva l'incendio doloso e pensavo che la nuova fosse identica. Invece, la nuova parla solo di incendio, escludendo quello doloso. E così, non ho neanche il rimborso. Mai avrei pensato che a qualcuno interessasse incendiarmi le due ruote. Io lui neanche lo conosco...".

Dopo il fatto, lei si è convinta che l'ex non è poi così innocuo. Lo ha denunciato, con diffida di avvicinarsi a casa sua. Giulio non sa se continuare a vedere la ragazza. Adesso ha paura di diventare di nuovo un bersaglio, magari rimettendoci qualcosa di più di una moto. Proprio una brutta storia.

25 marzo, 2014

Giornalista e incinta: "Vada a fare la mamma"

La storia di una giornalista che non lavora perché è in attesa, raccontata da Cristina Liguori qui: http://cristinaliguori.wordpress.com/2014/03/25/giornalista-e-incinta-torni-a-casa-e-faccia-la-mamma-preferiamo-a-lei-chi-vuole-solo-lavorare/
Altro che quote rosa! Siamo alla frutta.

Cibi al vapore con i cestelli cinesi

C'è chi compra attrezzi più o meno costosi per cucinare al vapore (vedi il Bimby o le batterie di pentole). E poi c'è chi come me che cucina praticamente tutto al vapore con i cestelli cinesi di bambù, costati pochi euro. Da quando ho preso questi cestelli (io li chiamo canestri, non so perché), che in genere si usano per cuocere i ravioli, non faccio altro che preparare pietanze al vapore. Ci faccio di tutto, dalle verdure al pesce. Con pochi semplici gesti. Basta posizionare i cestelli su una pentola piena d'acqua. Meglio se si incastrano sulla sommità della pentola in modo da metterci tanta acqua sotto. E poi, disporre il cibo nei vari ripiani. Attenzione: il cibo non deve essere a contatto con il bambù, altrimenti si attacca, per cui occorre foderare i cestelli con carta forno che va bucata dove ci sono i fori naturali alla base. I cinesi usano la lattuga al posto della carta forno per foderare, ma io mi trovo meglio con il rivestimento più tecnologico che non va lavato prima ed è sicuramente pulito. Niente di più semplice.

21 marzo, 2014

Tanta "cucina" sui media, mi metto ai fornelli

Sfoglio i giornali e non posso fare a meno di notare i tanti articoli dedicati alla cucina. Ricette, ristoranti, consigli per comprare gli ingredienti giusti, ecc. Vado sui siti d'informazione e la storia non cambia: il cibo compare sulle homepage. Addirittura, a volte, con un canale pensato ad hoc. Non parliamo poi dei cuochi che stanno in televisione... Lì mi prederei a tirar fuori la lista dei programmi sulle varie reti, nazionali e non.

Non posso ignorare questo bombardamento di pasta al pesto e dolci al cioccolato e mi lascio conquistare dalla curiosità di provare nuovi menù. E così decido: stasera mi cimento in una nuova ricetta. Ebbene sì, mi sono lasciata influenzare. Io che non ho mai voglia di destreggiarmi tra pentole e padelle. Ancora non ho deciso che cosa ho voglia di mettere in tavola. Forse mi butterò sull'etnico. I noodles con gamberetti e zucchine in salsa di tamarindo potrebbero essere un'idea. Devo ancora ragionarci su. Spero che il fidanzato gradisca e non mi tiri il piatto addosso (in senso metaforico, s'intende).