30 luglio, 2008

Quell'odore che non c'è


La maglietta sudata di Obama profuma di primavera, scrive il quotidiano Bild.
Ma le elezioni non sono in autunno?
Qualcuno gli dica che bisogna cambiare presto aroma!

Il ritocco del punto G


Quasi quasi invece del seno mi rifaccio il punto G… Questo è il titolo di uno spiritoso articolo pubblicato dalla rivista Grazia. Parla di come la chirurgia plastica si applichi alla sfera del piacere proponendo un nuovo intervento per amplificare l’orgasmo femminile all’ennesima potenza. La tecnica si chiama G-spot Amplification (GSA) e consiste nel iniettare filler proprio nel punto G. “Ancora, bello, di più, così, va bene…” da dire al chirurgo prima che al partner.

Il ritocco promette sensazioni fuori dal comune. Ma ci sono due fregature. “Prima fregatura: è indispensabile fornire al dottore una mappa dettagliata che indichi con precisione millimetrica la posizione del punto G” scrive il giornale. Io che ancora non ho trovato quelle coordinate (la speranza è l’ultima a morire) che faccio? Seconda fregatura: dura soltanto sei mesi.

Guardiamo il lato positivo: se l’intervento va storto, la parte deturpata non si vede. Insomma, ora a canotto possono essere tutte le labbra, anche quelle molto più in basso.


Le vighette sono di
Totò Calì
Marco Careddu
Giulio Laurenzi
Max Palazzo

28 luglio, 2008

Un pollo per l'estate


Un po’ mi ha catturata il titolo, un po’ mi ha convinta una minirecensione su Repubblica. “Un pollastro a Hollywood” è un libro che ho letto da poco. Pubblicato da Adelphi, nasce dalla penna estrosa di David Henry Sterry, attore di secondo piano dal viso già notato in qualche fiction televisiva, o nel solito telefilm, che oltre a recitare scrive e insegna scrittura creativa. Con uno stile innovativo in cui i salti nel tempo (passato-presente a ogni paragrafo) sembrano la cosa più naturale del mondo, l’autore racconta la sua storia vera. Il primo anno a Hollywood, a diciassette anni e senza soldi, costretto a fare marchette per vivere. L'affascinante protagonista dai jeans strizzapalle, si giostra tra donne piene di soldi (una lo ingaggia per lucidare l'argenteria con in dosso solo un grambiulino trasparente mentre lei fa sesso con l'amica) e la bella compagna di scuola, tra bugie e momenti di depressione. Le espressioni incalzanti ti catturano subito, dal primo termine coniato dall’autore, fino alle metafore che non lasciano nulla all’immaginazione (volutamente) ma ti strappano un sorriso. E' interessante leggerlo, come anche fare un giro sul suo blog .

24 luglio, 2008

21 luglio, 2008

Disintossicazione da internet

Per due giorni non ho acceso il computer. Mi sono imposta uno stop forzato: niente internet per tutto il weekend. Così, tanto per testare la mia forza di volontà.
L'esperimento in un certo senso è riuscito: ho tenuto sotto controllo il mio desiderio. Ma c'è un problema che non so come interpretare. In queste 48 ore mi è capitato di sentire il cicalino che segnala un mail appena arrivata su Outlook. Appena sentivo il drin-drin mi affacciavo alla scrivania senza ricordare di aver staccato tutto. Il rumore è nella mia testa e ogni tanto lo avverto anche se non esiste. A qualcuno capita di sentire suonare il cellulare, a me catipa di avvertire i segnali di Outlook. E' grave?

17 luglio, 2008

Romanzo sia

Ho deciso: passo l'estate a scrivere. Covo da tempo la voglia di partorire un romanzo, anche se mi assale una paura: e se la creatura ha difetti di Dna? Pensandoci bene non sono una penna felice: il mio stile lascia a desiderare, lo humor è quello che è, la fantasia arriva e mi abbandona troppo in fretta.
Ci provo lo stesso. Che cavolo! Vediamo cosa salta fuori. Per rimpiangere le ore di mare sacrificate alla causa c'è tempo.

15 luglio, 2008

Quesito insoluto

Nell'ultimo incontro della Milanesiana in sala Buzzati sono intervenuti lo scrittore Tahar Ben Jelloun (nella foto sotto), il regista Philippe Garrel e l'onnipresente enrico ghezzi (scrivo il nome a lettera minuscola perché lui desidera così).
Dopo il forfait di Claude Chabrol si è corso ai ripari chiamando in tutta fretta Garrel. E con la new entry è cambiato il tema dell'incontro. Si doveva parlare del quinto elemento - ossia quel fattore da affiancare a fuoco, terra, acqua e aria - invece si è discusso di un altro argomento: Politica, elettroshock del presente.
Alla fine avrei voluto fare la domanda: ok, il tema è cambiato, ma si può sapere qual è il quinto elemento? Così, per curiosità.
Ho chiesto il microfono ma la signorina mi ha fatto cenno che non potevo parlare, "non c'è tempo" mi ha gesticolato.
Chissà quante altre persone avranno lasciato la sala con il mio stesso dubbio. Insomma, qual è questo quinto elemento?


14 luglio, 2008

Controcorrente

Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
George Orwell

11 luglio, 2008

Elio e i paradossi

L'intervento più divertente di oggi in sala Buzzati è stato quello di Elio, il leader delle Storie Tese. Tema dell'evento organizzato da Elisabetta Sgarbi per la Milanesiana: arte e paradossi, come si legge anche sullo sfondo dell'immagine qui sotto che ritrae Elio (a sinistra) accanto al filosofo Massimo Donà.
Ecco la sua battuta. "Se ci sono i paradossi nella mia arte? Sì. Troppi. Anche se non so che significa 'paradosso'. Qualcuno può spiegarmelo?".
Da applausi.


09 luglio, 2008

Ecco le nostre pari opportunità

Della serie: il merito è solo questione di sesso. Orale.
Brava Sabina, cantale a tutti. Senza censura, come sempre.
E che la chiesa rimanga fuori dalle "schifezze" di Stato. Per favore.

La donna della domanda

Ho partecipato a diversi incontri con gli scrittori in sala Buzzati al Corriere della Sera, organizzati da Elisabetta Sgarbi per la Milanesiana. Adoro discutere di letteratura con gli autori, padri dei miei romanzi preferiti.
All'idea di fare una domanda, la prima volta, sono andata in iperventilazione. Ho pensato: e se è stupida? Ma l'ho fatta lo stesso.

A Craig Venter ho chiesto se la genetica che oggi si usa non soltanto in medicina - i ricercatori della Duke University la usano per purificare l'acqua - si potrà impiegare per produrre nuovi carburanti o per abbattere i gas serra.
La domanda è venuta bene, nonostante la voce un po' tremante. Ma Vanter non ha risposto. Si è limitato a dire: I hope.

Rotto il ghiaccio ci ho preso gusto.

La domanda a Patrick McGrath ha avuto un grande successo. Sia McGhath che il premio Oscar William Friedkin mi hanno fatto i complimenti: "Very good question!"
Ecco cosa ho chiesto: I ricercatori dell'Università di Toronto hanno dimostrato che il romanzo dà benefici psicologici. Le capacità empatiche di chi legge romanzi sono superiori a quelle di chi legge saggistica. Quali sono i benefici psicologici dei suoi romanzi?
Lo scrittore ci ha scherzato su, dicendo: diventi migliore, non muori mai.

A Hanif Kureishi ho domandato: qual è la chimica del romanzo che lo rende immortale, attuale anche dopo 20, 30 o 40 anni?
La sua risposta: E' un mistero.

A Peter Cameron invece è toccato l'argomento cultura: Per i nostri nonni il romanzo era un maestro di vita, permetteva di conoscere nuove culture. Oggi che viaggiamo tanto e abbiamo internet, ha ancora senso parlare del romanzo come maestro di vita?
A questo quesito le risposte dei vari personaggi sono state differenti. Per Luigi Brioschi il romanzo non è un mezzo educativo. Per Cameron stimona la curiosità e ti dà la possibilità di notare particolari che magari da solo non prenderesti in considerazione. E' il punto di vista dell'autore che fa la differenza.

Tra poco c'è l'incontro con il premio Nobel Derek Walcott. Vado subito a prepararmi per non arrivare in ritardo. Non so ancora cosa gli chiederò, purtroppo non ho letto nessun suo libro. Ma sicuramente qualcosa mi verrà in mente.


Patrick McGrath mentre mi dedica una copia di "Follia" e mi rinnova i complimenti per la mia domanda: "A very good question!"

08 luglio, 2008

La naturale risposta al ballo di Matt

Cilindrone mi suggerisce questo link:

http://www.collegehumor.com/video:1821531

Mi sembra importante analizzare il fenomeno da ogni punto di vista. Anche da quello della fidanzata di Matt, il trentenne che balla sul mondo.

07 luglio, 2008

Anche io ballo sul mondo con Matt. Virtualmente

Federica e il mostro incontrato in vacanza


Una ragazza parte con l'amica per qualche giorno di svago in Spagna. Non sa che tornerà a casa in una bara. Non sa che dietro l'angolo la aggredirà un mostro, quella sottospecie di animale, senza anima e senza qualità, che non merita un posto nel mondo degli uomini.
L'unica colpa di Federica è di essere carina e sorridente. Di avere voglia di divertirsi, come è normale alla sua età.
Ho tanta rabbia in corpo da ridurre in polvere chi ha compiuto una tale atrocità. Queste cose non devono accadere. Abbiamo la super-tecnologia, la nanotecnologia e internet. Abbiamo telecamere, strumenti per intercettazioni telefoniche e satelliti spia in ogni citta, ma non siamo in grado di difenderci in un bar come in una pubblica via.

05 luglio, 2008

La cura del romanzo

“L’unico oggetto che può avere dei sogni è il libro” ha detto Ennio Flaiano. Per i patiti della lettura il romanzo rappresenta un momento di svago o di relax, in spiaggia come in viaggio. Pochi immaginano che si tratta anche di un farmaco per la psiche. A quanto pare tuffarsi tra le righe della narrativa ha effetti psicologici benefici (ci consola e ci coccola) al punto da aumentare le nostre capacità empatiche e influenzare i comportamenti sociali e relazionali. Forse non avevano torto i nostri nonni quando consideravano i classici della letteratura veri e propri maestri di vita.

Il connubio di causa ed effetto tra narrativa e benefici psicologici - probabilmente già noto a talpe di biblioteca e habitué di libreria - non è più soltanto un’idea comune, ma un concetto dimostrato scientificamente dai ricercatori dell’Università di Toronto, come riposta il New Scientist. Dopo una lunga serie di test di laboratorio la conclusione dei ricercatori parla chiaro: siamo così rapiti dal volume di fantasia da immedesimarci nei personaggi o nelle situazioni. E così, ci lasciamo coinvolgere dagli eventi inventati, trasportando poi nella vita reale ciò che abbiamo imparato, ciò che ci ha turbati, feriti o divertiti.

Possiamo essere d’accordo con le idee di una pagina o possiamo non digerirle, ci schieriamo coi fatti giusti e detestiamo quelli sfortunati. La nostra capacità empatica si alimenta di nuovi concetti mentre la mente impara che esiste qualcosa di diverso da ciò che credevamo un attimo prima. Questa capacità di elaborazione e trasferimento si manifesta nella lettura del romanzo e non con quella dei saggi. Quasi quasi un romanzo è meglio delle vitamine, o del fosforo, per nutrire il nostro cervello.

04 luglio, 2008

Allo Strega Marzullo intervista il secondo

In onda su Rai 1 c'è la finale del premio Strega. L'evento è seguito da Gigi Marzullo in studio e da Livia Azzariti in collegamento dalla sala votazioni. La biondina, da perfetta inviata, obberisce agli ordini di Marzullo: fai questo, fai quello.
Finalmente arriva il verdetto. Niccolò Ammaniti proclama il vincitore: Paolo Giordano. Si tratta di un giovane esordiente che ha venduto uno sproposito di copie, e forse anche i diritti cinematografici del libro (beato lui). Secondo; Ermanno Rea.
Mentre il conquistatore della "bottiglia" alza il trofeo per esultare, Marzullo dallo studio comanda: "Livia cerca Rea".

Eh? Vi pare una cosa sensata congratularsi prima con il secondo classificato?
La Azzariti è sul palco, accanto al vincitore. Non lo calcola di striscio e grida: "Rea, Rea, vieni qui per un'intervista".
Passa persino davanti a Giordano, lo impalla davanti alla telecamera. Per Livia non esiste altri che Ermanno Rea e senza ritegno si allontana urlando: "Rea, Rea, solo una domanda!"
Giustamente, Rea si sente in imbarazzo. Quello non è il suo momento. E' arrivato secondo. Il protagonista è un'altro. Giordano. E' Giordano la persona da intervistare. Semmai il turno di Rea arriverà dopo. Ma la biondina non demorde e la scena va avanti.

A un certo punto, forse per zittirla, il vecchio scrittore napoletano sale sul palco e si precipita a congratularsi con il vincitore.
Almeno lui conosce l'educazione e sa che quello è il momento di un'altro sctittore. Su Marzullo e la Azzariti nutro forti dubbi di professionalità. Per loro congratularsi con la Clinton per la vittoria di Obama è la stessa cosa. Complimenti!

01 luglio, 2008

Suidicio della modella a Manhattan


Ruslana Korshunova era bellissima, famosa e ricca (foto). Già realizzata e autonoma a 20 anni. Cosa le mancava? Apparentemente niente. Aveva persino l'affetto di un fidanzato. Eppure qualcosa si è inceppato, il suo istinto di conservazione è andato in tilt e lei si è spiaccicata sull'asfalto di una strada newyorkese.
Ma cosa ha scatenato l'autodistruzione? Ci penso e ripenso. Alla fine mi viene in mente solo un'idea: la mancanza di Amore (da notare la A maiuscola).
La presenza di un fidanzato può non appagare, ne so qualcosa. Ti dà conforto e tutta la compagnia che ti serve, ma se non lo ami, o lui non ti ama, la faccenda si complica.
Ho sofferto perché lui non mi ha mai detto "ti voglio bene". Ho sofferto perché lui non mi ha mai portata fuori a cena e non mi ha regalato neanche un fiore al mio compleanno. Ho sofferto perché la sua amicizia appagava soltanto lui.
E' andata avanti così per due anni. Oltre 24 mesi di attesa, di speranza che qualcosa cambiasse in questa relazione. Non è successo.
Se fossi stata fragile forse mi sarei lanciata anche io dalla finestra. Invece ho fegato da vendere e mi rodo dentro (scusa la citazione Fricca). Attenuo il dolore con il sogno di incontrare l'uomo giusto e attendo positiva il mio futuro in rosa (che può essere anche un lavoro o un figlio). Chissà. Prima o poi.